RESPONSABILITà DELLE PROPRIE AZIONI. IL SENSO DELL'INTERVENTO DI FO
Responsabilità delle proprie azioni. Il senso dell'intervento di Fo
Sono intervenuta sul Blog di Fo... Che senso ha avuto l'intervento di Fo
Caro signore,ho preferito in questi giorni non intervenire sullo scontro che il signor Fo ed io abbiamo avuto sulle scale della mia scuola. Il suo commento però mi ha colpito positivamente e, per il piacere di barattare la sua esperienza con la ridotta che sto avendo io quest'ultimo anno, avrei ora desiderio di farle comprendere cosa ha mosso quei tanti o pochi che siano studenti del Parini.Al Parini si sta protraendo da mesi un clima teso e delicato in cui (cerco di essere il più oggettiva possibile, pur essendo l'esponente di uno dei due movimenti tirati in causa) la collettività degli studenti, fine primo di ogni apparato scolastico, è stata sottoposta a pericolosi contrasti e sfasamenti ideologici. Tutto questo è ormai sfociato in una effettiva serie di atti che richiedono il sempre/mai voluto intervento della dirigenza scolastica. Quante cose avrei a raccontarle, cose oggettive che prendono il nome di reati. Dalle più lievi, come continue e pesanti scritte sui muri, agli insulti frontali al preside, all'occupazione (ormai da 4 mesi) di un'aula definita inutilizzabile da 4 delibere degli organi su cui si poggia l'attività della scuola, alle confermate minacce o "mani addosso" (una causa delle sospensioni) che ho subito nel corso dei 2 giorni d'occupazione, a 7 porte antincendio interne chiuse con catene in nome dell'occupazione (non della sicurezza verso la collettività degli studenti)... Questi eventi, io li definirei al di sopra di uno scontro politico tra ragazzi, è più che un "non essere d'accordo". Ma proprio perchè l'oggettività non deve essere la "mia", si era voluto far ingranare la macchina burocratica perchè a noi studenti venisse detto cosa è giusto,cosa sbagliato. E le assicuro che tutto ciò è avvenuto lungo gli scorsi tre mesi con il sudore di molti studenti(oltre che del preside), non tanto degli 80 adulti presenti al Parini. Tutto questo per dirle che a scuola c'era un equilibrio delicato, ancor più delicato perchè si assumeva un fine educativo. In luce di ciò, percepisco come rozzo l'atteggiamento di un esterno che si pone affianco, se non sopra, di un preside che con sforzo cerca di riassumere su di se una figura educativa difficile e scomoda. Soprattutto quando l'esterno è del peso politico di Fo, altro che disequilibrio, altro che giustificazione... Sinceramente ho sentito un uomo che prima ammiravo calpestare il lavoro di adulti e ragazzi (oltre il mio diritto di non essere sottoposta a violenza d'alcun genere a scuola). Poi l'uomo se ne esce con una palese menzogna, quale il ritiro delle sospensioni, impossibile da parte del solo preside per chi conoscesse un po' le "nuove" normative. E sorrideva a giornalisti che, chi avesse un po' di rispetto per la scuola, non avrebbe fatto entrare (CI SONO MINORENNI!... IL COMPITO DELLA SCUOLA è EDUCARE!). Un futuro sindaco ha il diritto di informarsi... ma di farlo davvero. Io, quel giorno, ho anche pensato che non conoscesse bene la situazione e ho cercato di parlare, alzando la voce, sia per i megafoni dei manifestanti, sia per la rabbia provata, ma mai offendendo l'uomo. "Kapò"...Io, da poco maggiorenne, chiedo al mio sindaco ideale la capacità di riconoscere ciò che non gli compete e la buona fede affinchè il sistema funzioni con le minori perdite possibili.Giulia Antonini
Sono intervenuta sul Blog di Fo... Che senso ha avuto l'intervento di Fo
Caro signore,ho preferito in questi giorni non intervenire sullo scontro che il signor Fo ed io abbiamo avuto sulle scale della mia scuola. Il suo commento però mi ha colpito positivamente e, per il piacere di barattare la sua esperienza con la ridotta che sto avendo io quest'ultimo anno, avrei ora desiderio di farle comprendere cosa ha mosso quei tanti o pochi che siano studenti del Parini.Al Parini si sta protraendo da mesi un clima teso e delicato in cui (cerco di essere il più oggettiva possibile, pur essendo l'esponente di uno dei due movimenti tirati in causa) la collettività degli studenti, fine primo di ogni apparato scolastico, è stata sottoposta a pericolosi contrasti e sfasamenti ideologici. Tutto questo è ormai sfociato in una effettiva serie di atti che richiedono il sempre/mai voluto intervento della dirigenza scolastica. Quante cose avrei a raccontarle, cose oggettive che prendono il nome di reati. Dalle più lievi, come continue e pesanti scritte sui muri, agli insulti frontali al preside, all'occupazione (ormai da 4 mesi) di un'aula definita inutilizzabile da 4 delibere degli organi su cui si poggia l'attività della scuola, alle confermate minacce o "mani addosso" (una causa delle sospensioni) che ho subito nel corso dei 2 giorni d'occupazione, a 7 porte antincendio interne chiuse con catene in nome dell'occupazione (non della sicurezza verso la collettività degli studenti)... Questi eventi, io li definirei al di sopra di uno scontro politico tra ragazzi, è più che un "non essere d'accordo". Ma proprio perchè l'oggettività non deve essere la "mia", si era voluto far ingranare la macchina burocratica perchè a noi studenti venisse detto cosa è giusto,cosa sbagliato. E le assicuro che tutto ciò è avvenuto lungo gli scorsi tre mesi con il sudore di molti studenti(oltre che del preside), non tanto degli 80 adulti presenti al Parini. Tutto questo per dirle che a scuola c'era un equilibrio delicato, ancor più delicato perchè si assumeva un fine educativo. In luce di ciò, percepisco come rozzo l'atteggiamento di un esterno che si pone affianco, se non sopra, di un preside che con sforzo cerca di riassumere su di se una figura educativa difficile e scomoda. Soprattutto quando l'esterno è del peso politico di Fo, altro che disequilibrio, altro che giustificazione... Sinceramente ho sentito un uomo che prima ammiravo calpestare il lavoro di adulti e ragazzi (oltre il mio diritto di non essere sottoposta a violenza d'alcun genere a scuola). Poi l'uomo se ne esce con una palese menzogna, quale il ritiro delle sospensioni, impossibile da parte del solo preside per chi conoscesse un po' le "nuove" normative. E sorrideva a giornalisti che, chi avesse un po' di rispetto per la scuola, non avrebbe fatto entrare (CI SONO MINORENNI!... IL COMPITO DELLA SCUOLA è EDUCARE!). Un futuro sindaco ha il diritto di informarsi... ma di farlo davvero. Io, quel giorno, ho anche pensato che non conoscesse bene la situazione e ho cercato di parlare, alzando la voce, sia per i megafoni dei manifestanti, sia per la rabbia provata, ma mai offendendo l'uomo. "Kapò"...Io, da poco maggiorenne, chiedo al mio sindaco ideale la capacità di riconoscere ciò che non gli compete e la buona fede affinchè il sistema funzioni con le minori perdite possibili.Giulia Antonini
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