22 febbraio 2006

Imperativo categorico

Mercoledì dev'essere la riunione più frequentata della storia di AlternativAperta! D'ACCORDOOOO? Cioè, stiamo prendendo una brutta piega... eh? Dai, mercole si fa tutti uno sforzino e...

06 febbraio 2006

A titolo personale

Ho inviato questo pezzo (frutto di due ore di pura frenesia) a Repubblica. E' assolutamente a titolo personale, ogni commento è ben accetto.

C’è chi dice che il modo migliore per capire la tv sia guardarla a volume spento: stratagemma, questo, che torna utile anche quando si ha a che fare con un qualsiasi evento di cronaca. Per questo si dovrebbe guardare a quanto è accaduto ultimamente al Parini tralasciando tutte le parole di contorno, prendendo in analisi solamente i fatti, nudi e crudi. Allora ci si renderebbe conto che, con tutto ciò, la politica c’entra ben poco. Lo scontro tra “sinistra estrema” e “sinistra riformista” è prima di tutto tra due modi diversi di affrontare l’adolescenza. Da un lato il nichilismo infantile di chi, chiamato a confrontarsi col mondo, preferisce rifugiarsi in un’ideologia, fatta di slogan facili e rassicuranti. Dall’altro il tentativo – arduo, e perciò talvolta zoppicante – di affrontare la realtà senza raccontarsi frottole.
Indubbiamente la politica ha il suo ruolo: se non altro è il terreno di gioco più adatto per noi studenti. A maggior ragione lo è ora, dal momento che i contrasti di quest’anno sono nati proprio dal modo diverso di intendere l’agire politico. Da alcuni anni per i ragazzi più o meno vicini al Collettivo Rebelde “politica” è, di fatto, il movente di comportamenti riconducibili prevalentemente al desiderio di trasgressione che ogni adolescente si porta dentro. Così “fare politica” diventa il passepartout per chi vuole uscire dagli schemi senza sporcarsi troppo la coscienza, e lo stesso vale per tante altre espressioni simili: ad esempio, “creare nuove socialità” è solo un’igienica giustificazione – in primis a se stessi – dell’occupazione a oltranza di un’aula. Poi si sa: se il movente è fittizio, vago come può esserlo una parola, ci vuol poco a trasformarlo in giustificazione. Ma è legittimo beffarsi delle regole in nome della cultura, delle battaglie sociali, del corale “no ai cipittì”? Ebbene no. Lo sarebbe solo se non vivessimo in uno Stato di diritto. Fare politica nelle scuole senza trascendere nell’aggressività o nel vandalismo è possibile, e senz’altro più efficace e gratificante: AlternativAperta lo sta dimostrando da tempo, e ora anche il neonato gruppo di destra “Parini in Azione” pare volersi muovere questa direzione. Al Parini non ci sono professori forcaioli, e la punizione per chi sbaglia dovrebbe accompagnarsi a un insegnamento: il mondo, anche se non ci piace, va affrontato. E come non c’è vera trasgressione senza coraggio, non c’è critica senza lucidità.

Ragione, tremenda ragione

"Perchè ricordiamoci, nessun fascista dice di esserlo, bensì si dichiara di estrema destra e democratico, due cose nettamente in antitesi. Dobbiamo iniziare sin da adesso una campagna mediatica CONTRO l'affermarsi di certe ideologie, nel rispetto comunque della democrazia. Il Collettivo ha sbagliato, ma ha già fatto capire con il suo intervento altamente anti-democratico, che l'ha posto sullo stesso piano di Parini In Azione, che al Parini, quello vero, certa gente non è tollerata: come non viene tollerato l'estremismo del Collettivo, non è tollerato nemmeno quello che sta a destra. E' meglio già prepararsi alla battaglia mediatica e politica contro Parini In Azione. Uniti si è deboli, ma se tutte le forze di sinistra del Parini si unissero, allora non ci sarebbe più storia per Parini In Azione."
Pierpaolo Farina

Ha ragione, tremendamente ragione... abbiamo salvaguardato il valore della civiltà con il rapporto tenuto verso Parini in Azione, cosa imprescindibile perchè il nostro piede, assieme alla Comunità in cui crediamo, sia su un appoggio saldo. Ora non si deve transigere, sempre a partire da questa posizione!, sull'affermarsi di tali ideoloogie. Mi raccomando...

02 febbraio 2006

Comunicato del 2 febbraio

Pubblico il comunicato che oggi abbiamo letto nelle classi.




Martedì 31 gennaio la prima riunione di “Parini in Azione”, non ha potuto avere luogo: un gruppo di ragazzi appartenenti al Collettivo Rebelde, occupato lo Spazio degli Studenti, (il cui utilizzo era stato regolarmente autorizzato dal preside), ne ha fisicamente impedito l’accesso. Il giorno dopo lo spazio studenti era ridotto ad una giungla di giornali strappati e scritte sui muri.

A noi, studenti di Alternativa Aperta, preme sottolineare quanto segue:

- Lo Spazio degli Studenti è stato concesso dalla scuola non a noi, né come sede di un gruppo politico, ma a tutti gli studenti: si tratta di un’aula aperta a chiunque ne voglia fare uso, nel rispetto della struttura pubblica e soprattutto degli altri studenti. E’ interesse di tutti che ciò continui a essere possibile.

- Siamo convinti che l’opposizione a idee politiche diverse dalle proprie sia legittima, ma possa avvenire soltanto in un clima di dialogo e di rispetto reciproco, senza prescindere dagli strumenti propri della politica e dalle norme basilari di convivenza civile. Il diritto di manifestare la propria opinione e riunirsi in gruppi è garantito dalla Costituzione Italiana, ed è un presupposto della vita democratica valido anche in ambito scolastico. Il dibattito politico all'interno della nostra scuola può e deve essere basato sul confronto sereno con chi la pensa diversamente e non su insulti, censure e barricate o qualsiasi altro atto di violenza verbale o fisica.

- Pur non condividendo le idee del gruppo “Parini in Azione” pensiamo che la battaglia contro tali ideologismi debba rimanere esclusivamente politica, senza scadere in comportamenti che nulla hanno di politico e che servono soltanto a legittimare e pubblicizzare i movimenti a cui ci si oppone.

Invitiamo dunque tutti gli studenti del Parini ad impegnarsi affinché sia garantita la libertà di espressione a ciascun gruppo studentesco, e il rispetto dei singoli, a prescindere dalla propria appartenenza politica e ideologica, nella convinzione che solo così si possa riportare un clima di serenità e dialogo dopo mesi un po’ troppo concitati.

Gli studenti di Alternativa Aperta

2 febbraio: dal Giornale...

Il Parini è in mano ai «collettivi» E di studiare non se ne parla più
Gioia Locati

«Sospeso» per il momento il capitolo delle sospensioni, al liceo classico Parini la questione «primaria» è un'altra: la mediazione fra i gruppi di studenti di area opposta. In via Goito con l'anno nuovo è apparso anche un nuovo gruppo politico di destra, «Parini in azione» che non ha libertà di muoversi e di radunarsi. Per ben due volte, i ragazzi, una quindicina, non sono riusciti a fare assemblea nell'aula destinata loro dal consiglio di istituto. Colpa del preside? Macché.
Il dirigente Arrigo Pedretti si è espresso ieri: «Finché questo gruppo non commette azioni anti-costituzionali attraverso propaganda o manifesti, è libero di entrare a scuola». Ma per due volte in due settimane i tentativi di incontro hanno sfiorato lo scontro. L'accesso all'aula è stato impedito dai ragazzi dei collettivi di sinistra - che dall'inizio dell'anno occupano abusivamente un'aula e un cortiletto senza il consenso del consiglio di istituto - una volta con spintoni, un'altra formando una muraglia di corpi sdraiati a terra. E una terza volta quando gli studenti di «In azione» hanno deciso di sistemarsi provvisoriamente nell'aula professori, sigillata dai collettivi pure quella. Come se non bastasse lo spazio assegnato dalla scuola agli studenti (prima che lo richiedessero i ragazzi di destra veniva usata dal gruppo di sinistra «Alternativaperta») è stato saccheggiato e sporcato: «Una vergogna - ha ammesso Giulia Antonini, rappresentante di istituto - hanno strappato tutti i nostri giornali e sporcato le pareti ricoprendole di insulti sguaiati.
Frasi pesanti e bestemmie. Sono sempre stata di sinistra, ma mi trovo a salutare con entusiasmo questo neonato gruppo di destra, finalmente un po' di dialettica, era ora». Peccato che la dialettica sia ancora lontana. I collettivi che fanno capo al centro Cantiere hanno già annunciato che «questi ragazzi non possono mettere piede al Parini perché in una scuola le riunioni di fascisti non si devono fare» e il preside Pedretti autorizzandole «si rende complice di persone che fanno riferimento ad azioni xenofobe e razziste». Morale, hanno annunciato: «Li allontaneremo in modo deciso».Intanto ieri è stato ventilato il primo 6 in condotta. Lo proporrà una professoressa per una delle studentesse in prima linea durante l'occupazione del 13 dicembre (che provocò danni all'istituto e durante la quale venne picchiata una ragazza). Ma le sospensioni in via Goito sono state boicottate fin dall'inizio. I diretti interessati dei provvedimenti disciplinari hanno sempre presentato il certificato medico invece di presentarsi di persona. Poi hanno fatto ricorso all'organo di garanzia, una commissione prevista dallo statuto interno che ha il compito di valutare la correttezza delle sanzioni. Per questo i provvedimenti che avrebbero dovuto partire martedì, slitteranno a febbraio. Da oggi i collettivi di sinistra promuoveranno «una mobilitazione al dì per i giorni che sarebbero dovuti essere di sospensione»: volantinaggi, assemblee, proiezioni. Stamattina show in cortile con fantoccio, il tema: «Caccia agli occupanti».


Disdascalia della foto (più o meno di novembre!):
Mesi "caldi" al Parini. Continuano le tensioni nel Liceo di via Goito, dopo le ocupazioni dello scorso dicembre, che hanno causato danni per migliaia di euro. Ora, si fa sempre più accso il contrasto tra due collettivi di opposto schieramento politico. Quello di sinistra ("Aletrnativaperta"), infatti, ha impedito per due volte agli studenti di destra ("Parini in azione") l'accesso alle aule per svolgere un'assemblea. Sono volati insulti, e si è sfiorato lo scontro. Intanto, dopo che si è deciso di rimandare le sospensioni degli studenti coinvolti nei disordini di dicembre, viene ventilata una nuova ipotesi. C'è chi, tra gli insegnanti, propone di dare ai responsabili un sei in condotta.


Non so davvero cosa pensare...
Sembrerò avventato, ma proporrei di scrivere qualcosa al Giornale...giusto per qualche chiarimento.

01 febbraio 2006

Comprensione del testo

1. Leggere con attenzione il seguente passo, tratto dal volantino diffuso oggi dal Collettivo Rebelde:
"Fascismo, però, non è solo questo: è il non riconoscere la dignità umana di chi è diverso ed il perseguirne l'annullamento, l'assumere il terrore, i pestaggi come propria pratica quotidiana, il chiudere spazi ed il negare la capacità e possibilità di scelta..."

2. Depurare mentalmente il testo citato da ogni sbavatura retorica, qualora lo si ritenga opportuno.

3. Tenendo presente quanto sopra, ripercorrere mentalmente gli avvenimenti della settimana di occupazione. Può essere d'aiuto la consultazione dei post precedenti.

4. Commentare a piacere.