Il Parini è in mano ai «collettivi» E di studiare non se ne parla più
Gioia Locati
«Sospeso» per il momento il capitolo delle sospensioni, al liceo classico Parini la questione «primaria» è un'altra: la mediazione fra i gruppi di studenti di area opposta. In via Goito con l'anno nuovo è apparso anche un nuovo gruppo politico di destra, «Parini in azione» che non ha libertà di muoversi e di radunarsi. Per ben due volte, i ragazzi, una quindicina, non sono riusciti a fare assemblea nell'aula destinata loro dal consiglio di istituto. Colpa del preside? Macché.
Il dirigente Arrigo Pedretti si è espresso ieri: «Finché questo gruppo non commette azioni anti-costituzionali attraverso propaganda o manifesti, è libero di entrare a scuola». Ma per due volte in due settimane i tentativi di incontro hanno sfiorato lo scontro. L'accesso all'aula è stato impedito dai ragazzi dei collettivi di sinistra - che dall'inizio dell'anno occupano abusivamente un'aula e un cortiletto senza il consenso del consiglio di istituto - una volta con spintoni, un'altra formando una muraglia di corpi sdraiati a terra. E una terza volta quando gli studenti di «In azione» hanno deciso di sistemarsi provvisoriamente nell'aula professori, sigillata dai collettivi pure quella. Come se non bastasse lo spazio assegnato dalla scuola agli studenti (prima che lo richiedessero i ragazzi di destra veniva usata dal gruppo di sinistra «Alternativaperta») è stato saccheggiato e sporcato: «Una vergogna - ha ammesso Giulia Antonini, rappresentante di istituto - hanno strappato tutti i nostri giornali e sporcato le pareti ricoprendole di insulti sguaiati.
Frasi pesanti e bestemmie. Sono sempre stata di sinistra, ma mi trovo a salutare con entusiasmo questo neonato gruppo di destra, finalmente un po' di dialettica, era ora». Peccato che la dialettica sia ancora lontana. I collettivi che fanno capo al centro Cantiere hanno già annunciato che «questi ragazzi non possono mettere piede al Parini perché in una scuola le riunioni di fascisti non si devono fare» e il preside Pedretti autorizzandole «si rende complice di persone che fanno riferimento ad azioni xenofobe e razziste». Morale, hanno annunciato: «Li allontaneremo in modo deciso».Intanto ieri è stato ventilato il primo 6 in condotta. Lo proporrà una professoressa per una delle studentesse in prima linea durante l'occupazione del 13 dicembre (che provocò danni all'istituto e durante la quale venne picchiata una ragazza). Ma le sospensioni in via Goito sono state boicottate fin dall'inizio. I diretti interessati dei provvedimenti disciplinari hanno sempre presentato il certificato medico invece di presentarsi di persona. Poi hanno fatto ricorso all'organo di garanzia, una commissione prevista dallo statuto interno che ha il compito di valutare la correttezza delle sanzioni. Per questo i provvedimenti che avrebbero dovuto partire martedì, slitteranno a febbraio. Da oggi i collettivi di sinistra promuoveranno «una mobilitazione al dì per i giorni che sarebbero dovuti essere di sospensione»: volantinaggi, assemblee, proiezioni. Stamattina show in cortile con fantoccio, il tema: «Caccia agli occupanti».
Disdascalia della foto (più o meno di novembre!):
Mesi "caldi" al Parini. Continuano le tensioni nel Liceo di via Goito, dopo le ocupazioni dello scorso dicembre, che hanno causato danni per migliaia di euro. Ora, si fa sempre più accso il contrasto tra due collettivi di opposto schieramento politico. Quello di sinistra ("Aletrnativaperta"), infatti, ha impedito per due volte agli studenti di destra ("Parini in azione") l'accesso alle aule per svolgere un'assemblea. Sono volati insulti, e si è sfiorato lo scontro. Intanto, dopo che si è deciso di rimandare le sospensioni degli studenti coinvolti nei disordini di dicembre, viene ventilata una nuova ipotesi. C'è chi, tra gli insegnanti, propone di dare ai responsabili un sei in condotta.
Non so davvero cosa pensare...
Sembrerò avventato, ma proporrei di scrivere qualcosa al Giornale...giusto per qualche chiarimento.