15 dicembre 2005

C'è qualcosa che non va nella nostra scuola

C’è qualcosa che non va. Nella nostra scuola c’è qualcosa che non va se, dopo che il Consiglio di Istituto ne aveva stabilito la chiusura per motivi di illegalità e inagibilità, il collettivo è potuto restare nell’”auletta” in virtù di una proroga di un mese, vergognosa e illegittima, da parte della Giunta Esecutiva; c’è qualcosa che non va se il preside trova tracce di droga in quell’aula e non chiama i genitori di alcuno; c’è qualcosa che non va se il collettivo ha potuto sfondare una porta davanti agli occhi del preside e di professori e questi ora mi vengono a dire, “strizzandomi l’occhiolino”, che non hanno visto, ma solo sentito voci; qualcosa che non va se il collettivo ha potuto insultare il preside frontalmente, senza alcuna conseguenza;qualcosa che non va se i due rappresentanti d’istituto del collettivo hanno potuto dire al comitato studentesco che essi se ne strasbattono di cosa vogliono gli studenti; se il collettivo ha potuto occupare un’aula dell’istituto per due mesi, senza la minima reale reazione di coloro a cui spetta intervenire, consigli di classe in primis (gli stessi grazie ai quali in auletta, a spinellarsi, è possibile stare per tutta la mattina); se ha potuto rompere ogni porta esterna ed il cancello bianco senza che nessuno chiedesse alcunché; se ha potuto picchiare un professore; se ha potuto chiudere ogni porta antincendio, senza che vi fosse un qualsiasi rappresentante della dirigenza scolastica ad intervenire o, almeno, a chiarire agli studenti il “da farsi”; se nel nostro Consiglio d’Istituto vige la regola del farla semplice-semplice(coi motivi più diversi, dalla tutela del proprio figlioletto al menefreghismo, da sfasanti antiche idee comuniste all’incapacità di fare); c’è qualcosa che non va se il collettivo ha potuto occupare ora; se ha potuto ripicchiare lo stesso professore; se ha potuto fregarsene di una votazione persa tra gli studenti col 16 % prima, e di quattrocento che spicchettavano poi; se ha potuto assediare un Istituzione pubblica, ma ancor più degli studenti, senza alcuna votazione, alcuna richiesta, alcun rispetto per loro (per noi!); c’è qualcosa che non và se quelli del collettivo hanno potuto picchiarmi e minacciarmi; se hanno potuto picchiare altri di noi; se hanno potuto chiuderci fuori; rompere banchi, sedie, vetri; andar in giro a bruciare i nostri manifestini; svuotare estintori e strappare tende; c’è qualcosa che non va se qualcuno (e molti più di uno) glielo ha permesso. Tutto ciò che vi ho descritto l’ho visto con i miei occhi. E sono stufa di giocare a chi rappresenta meglio le tre scimmiette. Se a scuola deve regnare un clima da "cosa nostra" non ci sto. Non ci sto con l'omertà e con i passi indietro. Altrimenti ci sarebbe qualcos'altro in più che non andrebbe.
Giulia

1 Commenti:

Blogger Ari17 dice...

cosa c'è che non va??? c'è che il collettivo manipola informazioni e si inventa un sacco di balle, e chi non dovrebbe credergli lo fa perchè è molto più comodo e anche meno faticoso!!!
Ai livelli di Cosa Nostra per fortuna non siamo ancora arrivati, ma ci siamo vicini, forse un po' troppo per non preoccuparsi, ma tu, noi non possiamo fare più di tanto (e più di così è impossibile) ora è il turno del preside, del consiglio d'istituto, vedremo, ma già dubito...

16/12/05 4:31 PM  

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