L'opinione di Ray...
Credo che tutto debba cambiare. Anche la protesta deve cambiare.
Quest’anno molti ragazzi ed io abbiamo organizzato una settimana di cogestione. Ovvero una settimana di informazione. Crediamo che l’informazione sia una buona forma di protesta. Perché quando si conosce la realtà, la si può anche criticare, e forse migliorare. Cogestione significa che non pretendiamo di agire da soli, senza i professori. La scuola infatti non è composta di soli studenti, ma anche di professori, nostri educatori, nostri maestri, e anche dal personale ata. Tutti collaborano in questa settimana. Nessuno di noi appartiene al collettivo. Il collettivo dunque non può più vantare il monopolio della protesta. Devo confessarvi anzi che per loro la nostra settimana di informazione non è una vera settimana di protesta. La protesta è soltanto l’occupazione, l’autogestione, ovvero un momento di violenza, un ‘imposizione. Per anni, quasi per rito, le scuole di Milano e di tutta Italia in questo periodo dell’anno hanno occupato. Ma, per gran parte del Parini, l’occupazione è solo un atto di violenza, con il quale si perde il significato della protesta. Il Parini quest’anno ha dimostrato alle elezioni interne di essere contro il collettivo. Non contro le battaglie che combattono, ma contro i mezzi con cui combattono. Molti ragazzi si sono stancati di subire violenze, di subire discorsi urlati con violenza e senza un logico ragionamento alle spalle. Credo che questa settimana di informazione segni un passaggio. I giovani della mia scuola sono infatti stanchi di violenza. Questa settimana vuole aiutare tutti a chiarirsi le idee.
La prima ora di lezione è regolare, e poi iniziano le assemblee, i film, i dibattiti. Le porte dell’entrata sono aperte, non ci sono catene, banchi, sedie alle porte… non ci sono barricate. Entrando alle otto si può scegliere tra entrare in classe oppure andare in segreteria della cogestione per aiutare ad organizzare la giornata. E alle nove iniziano tutte le attività. I ragazzi in classe scendono in aula magna dove ogni giorno ci sono due assemblee, la prima dalle 9.00 alle 11.00 e la seconda dalle 11.00 alle 13.00. chi non vuole scendere ad ascoltare le assemblee può guardare un film in uno dei due emicicli, oppure partecipare ad un dibattito. Ogni giornata è stata organizzata per argomento. Lunedì: situazione mediorientale; martedì. Africa e latino america; mercoledì: ambiente e salute; giovedì: giustizia e politica Italiana; venerdì: Balcani e Iraq; sabato: memoria storica. Ogni giorno abbiamo avuto degli ospiti illustri che ci hanno parlato e hanno risposto a diverse nostre domande. Ad esempio: Lorenzo Cremonesi, inviato del Corriere della sera in Israele; Roberto Massari Scrittore. Editore; Gino Perri responsabile dell’arci metro mondo; Gianni Riotta inviato a New York per il corriere; Don Gino Rigoldi fondatore di comunità nuova; Ilda Bocassini magistrato. E molti altri.
È ormai sabato e possiamo dire che questo esperimento sia riuscito. Ogni giorno a scuola ci sono più o meno 500 ragazzi. Durante le occupazioni o le autogestioni le assemblee sono vuote. Non ci sono interventi. Molte volte non ci sono nemmeno ospiti specialisti.
Speriamo ora nella futura collaborazione del collettivo per poter creare insieme una scuola nuova. Che si presenti unita. Con una nuova energia per cambiare il mondo.
Raymundo Treves III C
Questo pezzo è stato pubblicato il giorno dopo su Repubblica, con qualche taglio e qualche modifica.
Noi, che siamo meno visibili delle pagine di un giornale, ma più liberi, pubblichiamo il suo originale.
Grazie, Ray.
Quest’anno molti ragazzi ed io abbiamo organizzato una settimana di cogestione. Ovvero una settimana di informazione. Crediamo che l’informazione sia una buona forma di protesta. Perché quando si conosce la realtà, la si può anche criticare, e forse migliorare. Cogestione significa che non pretendiamo di agire da soli, senza i professori. La scuola infatti non è composta di soli studenti, ma anche di professori, nostri educatori, nostri maestri, e anche dal personale ata. Tutti collaborano in questa settimana. Nessuno di noi appartiene al collettivo. Il collettivo dunque non può più vantare il monopolio della protesta. Devo confessarvi anzi che per loro la nostra settimana di informazione non è una vera settimana di protesta. La protesta è soltanto l’occupazione, l’autogestione, ovvero un momento di violenza, un ‘imposizione. Per anni, quasi per rito, le scuole di Milano e di tutta Italia in questo periodo dell’anno hanno occupato. Ma, per gran parte del Parini, l’occupazione è solo un atto di violenza, con il quale si perde il significato della protesta. Il Parini quest’anno ha dimostrato alle elezioni interne di essere contro il collettivo. Non contro le battaglie che combattono, ma contro i mezzi con cui combattono. Molti ragazzi si sono stancati di subire violenze, di subire discorsi urlati con violenza e senza un logico ragionamento alle spalle. Credo che questa settimana di informazione segni un passaggio. I giovani della mia scuola sono infatti stanchi di violenza. Questa settimana vuole aiutare tutti a chiarirsi le idee.
La prima ora di lezione è regolare, e poi iniziano le assemblee, i film, i dibattiti. Le porte dell’entrata sono aperte, non ci sono catene, banchi, sedie alle porte… non ci sono barricate. Entrando alle otto si può scegliere tra entrare in classe oppure andare in segreteria della cogestione per aiutare ad organizzare la giornata. E alle nove iniziano tutte le attività. I ragazzi in classe scendono in aula magna dove ogni giorno ci sono due assemblee, la prima dalle 9.00 alle 11.00 e la seconda dalle 11.00 alle 13.00. chi non vuole scendere ad ascoltare le assemblee può guardare un film in uno dei due emicicli, oppure partecipare ad un dibattito. Ogni giornata è stata organizzata per argomento. Lunedì: situazione mediorientale; martedì. Africa e latino america; mercoledì: ambiente e salute; giovedì: giustizia e politica Italiana; venerdì: Balcani e Iraq; sabato: memoria storica. Ogni giorno abbiamo avuto degli ospiti illustri che ci hanno parlato e hanno risposto a diverse nostre domande. Ad esempio: Lorenzo Cremonesi, inviato del Corriere della sera in Israele; Roberto Massari Scrittore. Editore; Gino Perri responsabile dell’arci metro mondo; Gianni Riotta inviato a New York per il corriere; Don Gino Rigoldi fondatore di comunità nuova; Ilda Bocassini magistrato. E molti altri.
È ormai sabato e possiamo dire che questo esperimento sia riuscito. Ogni giorno a scuola ci sono più o meno 500 ragazzi. Durante le occupazioni o le autogestioni le assemblee sono vuote. Non ci sono interventi. Molte volte non ci sono nemmeno ospiti specialisti.
Speriamo ora nella futura collaborazione del collettivo per poter creare insieme una scuola nuova. Che si presenti unita. Con una nuova energia per cambiare il mondo.
Raymundo Treves III C
Questo pezzo è stato pubblicato il giorno dopo su Repubblica, con qualche taglio e qualche modifica.
Noi, che siamo meno visibili delle pagine di un giornale, ma più liberi, pubblichiamo il suo originale.
Grazie, Ray.
2 Commenti:
complimenti a raymundo prima di tutto!!! mai stata così d'accordo!!!
e poi sempre per dimostrare quanto sia contraddittorio il collettivo: loro parlano tanto e dicono che vogliono la cultura e il sapere per tutti, ma non mi sembra che impedendo agli altri di fare lezione normalmente (cosa che si può fare durante la cogestione) occupando la scuola si facciano avere cultura e sapere a tutti, poi ditemi voi...
Complimenti Ray, la lettera è scritta molto bene.
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